Farfalle

Farfalle in acqua
nuotatrici
giù proprio sotto
gli scogli dirupati
e non c’è cammino
che raggiunga quei seni
puri, protetti
dall’approdo di navi.
Nel vento giunge
a volte il vociare
chiamarsi e ridere
e ridere di niente
di giochi e d’invenzioni.

E poi
le vedi
dallo scoglio qua in alto
le gambe sfalciare
come ventagli le ali
nella bracciata
e poi ecco
le vedi lanciarsi
nel vuoto più fondo
come frecce nel verde
e nel blu
e perdersi poi
nel cupo cielo
marino.

Ed io sospeso
al gioco iridato
dei fili di luce
tra gli occhi socchiusi
anch’io volteggio
nel mio riposo
con ali carnose
piccole palpebre.

Su sentieri aperti
da vortici e presto
richiusi da densa
atmosfera d’acqua
giocano a seguirsi
e l’acqua raccoglie
come culla o abbraccio
tra le
marine
montagne.

Tra le
marine
montagne
dicono la loro
città sia eretta
mobile
tra flutti
alghe e coralli.
Nel bluverde un poco
il mio sguardo le segue
nuotatrici
desiderando nei giochi
conoscere quei viali
nella calda corrente.

Ed ecco
allora
per questo contorno
gli scogli
aggrappandomi
allungando i miei passi
masso su masso
e poi nell’acqua
calato a mia volta
che i viali mi portino
più vicino al vigore
delle giovani gambe
alle spinte sinuose
ai liquidi soffi.

Ma pian piano scendendo
vedo aggiungersi
veli a veli
e mi trovo scortato
soltanto
dalla mia solitudine.

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