▸ dai giorni del coronavirus
a Giancarlo, con cui divido il tempo della paura e della speranza
Sia placido questo nostro esserci
qui, ora e poi chissà dove
nel cerchio che racchiude
l’esistente e l’inesistente insieme,
l’uno ombra dell’altra,
l’uno e l’altra attratti
da vincoli misteriosi
e indissolubili.
Sia placido il nostro esserci,
come filo sottile
che armonizza i nostri ritmi
e le nostre presenze sommesse:
siamo compagni d’amore.
Cerchiamo l’accordo del sentire,
la perfezione degli incontri,
il silenzio degli occhi bagnati
che si scrutano appagati
dalla presenza amica,
dalle sembianze che ci seguono
da sempre,
pazienti del loro mutare.
*Questa poesia è nata dalla suggestione della poesia Sii dolce con me. Sii gentile di Mariangela Gualtieri, in Bestia di gioia.
Penso tu sia la figlia della Lidia, complimenti per sensibilità ed ispirazione; con i tempi che corrono un vero toccasana.
Scrivo, perché il prossimo 18 novembre presenterò un libro
sulla storia della fabbrica. Mi spiaceva che tutto andasse perso, foto, ricordi, testimonianze. Ci sono foto e ricordi proprio della signora Lidia. Siete invitate per l’omaggio del libro riservato agli eredi di coloro che hanno lavorato. E’ stata la molla più importante per scrivere. Arriverà l’invito. Grazie