Sono nato nel 1938, a Brescia. Mi sono trasferito nel 1985 a Milano, dove risiedo. Per circa quarant’anni ho fatto il magistrato, sia Brescia che a Milano. Pensionatomi anzitempo mi sono dedicato alla scrittura (che considero un’ideale prosecuzione della lettura): un saggio, scritto in collaborazione con un collega, su Michele Sindona e la sua ascesa nel mondo della finanza, fino alla sua morte nel carcere di Voghera e sulla conseguente indagine che fui incaricato di condurre (Il caffè di Sindona, edito da Garzanti). Quindi, quasi inevitabilmente data la mia passata professione, romanzi polizieschi (fino ad oggi undici, tutti editi da TEA), che si distinguono in una serie bresciana (protagonisti l’ex giudice istruttore Carlo Petri, personaggio molto autobiografico, e Miceli, un anziano commissario di Polizia, dirigente della Squadra mobile di Brescia) e una serie milanese che vede come protagonista l’ispettore (poi commissario) Andrea Lucchesi, un poliziotto abbastanza singolare, di padre toscano e madre eritrea, dalla quale ha ereditato il colore della pelle.
Gli scritti di Gianni Simoni in secondorizzonte: