“Non graziati dal letargo, gli umani guardano alla furia degli elementi come a uno spirito che li sovrasta e li offende, mescolano i fatti con gli incubi a occhi aperti”.
Autore: Carlo Simoni
Riconciliarsi con l’incolto
Adriano Favole, La via selvatica. Storie di umani e non umani, Laterza 2024
L’antropologia “studia le culture umane, le loro relazioni e le loro trasformazioni: le culture di altri continenti (…) e le culture popolari, lontane o domestiche che siano (…), le culture urbane e quello rurali. Le culture più tradizionali e conservatrici e quelle digitali (…), le culture egemoni e quelle subalterne. Il qui e l’altrove”. Coerente con questo presupposto, l’autore ci invita a un andirivieni fra Liguria e Oceania, Alpi e Africa, ma non solo: il confronto coinvolge lui stesso, l’antropologo che si occupava solo di significati e simboli umani e quello che invece s’è reso conto che lo studio non può ignorare i non umani con cui, pure, trascorriamo le nostre esistenze”, essendo noi “il prodotto di scambi ininterrotti con l’ambiente che ci circonda”, popolato di “esseri ‘incolti’ che vivono, cioè, fuori dai confini delle culture intese come spazi simbolici”.
Continua a leggere Riconciliarsi con l’incoltoPer Gianni, mio fratello
Forse perché
altre volte te n’eri
andato da noi
forse perché
l’ombra del lutto
ci avevi fatto
altre volte sentire
forse perché
né sentenze di medici
né benedizioni
né elogi funebri
hanno sporcato
la tua partenza
Oggi, domani / Tony Judt
“La verità spiacevole, nella maggior parte dei luoghi, è di solito che ti stanno mentendo. E il ruolo dell’intellettuale è tirar fuori la verità. Tirar fuori la verità, e poi spiegare perché è proprio la verità”.
Raccontare la morte
Jon Fosse, Un bagliore, La nave di Teseo 2024 (pp. 76, euro 13)
La noia l’ha indotto a mettersi in macchina e partire, una noia greve, irrimediabile: “Il pensiero di tutto quello che avrei potuto fare per contrastarla non mi procurava nessuna gioia così avevo agito”. Non ha una meta, né ha in mente un itinerario. Arrivato alla fine di una strada forestale, dove non c’è spazio per girare, si impantana. È risaputo: chi viaggia porta con sé innanzitutto sé stesso, e il proprio stato d’animo: “Mi sentivo vuoto, come se la noia si fosse trasformata proprio in quello, in un vuoto. O piuttosto in angoscia, perché avvertivo dentro di me una specie di paura mentre, lo sguardo assente e fisso in avanti, vedevo in un nulla.
Continua a leggere Raccontare la morteIl tempo, la vita, gli altri / Marianne Moore
“La cura per la solitudine è stare soli”.
Un comune disorientamento
Marco Revelli, Questa sinistra inspiegabile a mia figlia. Dialogo immaginario con un’adolescente, Einaudi 2024 (pp. 164, euro 16,50)
Pare che siano le figlie, più dei figli, a rendersi disponibili a colloqui con i genitori su questioni impegnative come l’Olocausto o il razzismo: sono adolescenti a interloquire sia nel caso di Annette Wieviorka (Auschwitz spiegato a mia figlia, Einaudi 2014) che in quello di Tahar Ben Jelloun (Il razzismo spiegato a mia figlia, La nave di Teseo 2018). Lo stesso avviene – stando al titolo almeno –, a Marco Revelli, spiazzato dalla domanda della figlia, appunto: “Ma tu stai ancora lì?”, a Sinistra, intende, e lui prova a spiegarle perché si intestardisce “a stare in un posto che non c’è più”, “un sistema di idee e di promesse tradite ogni giorno da quegli stessi che dicono di volerle ancora rappresentare”.
Continua a leggere Un comune disorientamentoScrivere, leggere / Nicola Gardini
“L’io [che scrive] è un me che è ‘fatto di molti altri me’, come l’io in carne e ossa è fatto di milioni di generazioni: e vuole riassumerli tutti. È l’ultimo di una discendenza, E, comunque, come ha stabilito il giovanissimo Rimbaud, è sempre un altro, un ‘io migliore’, nella scrittura non trasferendosi semplicemente un soggetto storico, ma affiorandone uno del tutto nuovo: un’immagine che potrà anche essere nostra, ma che ci sorprende”.
Bilanci esistenziali fra pubblico e privato
Mariagrazia Fontana, È questo che volevo?, temposospeso 2024 (pp. 210, euro 20)
Lasciare che la vita ti venga incontro, che ti porti quel che ha da darti; oppure: sentire che la devi costruire, la vita, sapendo che ci troverai quello che ci hai messo (e altri ci hanno messo per te, che te lo dovrai tirar dietro per il resto dei tuoi giorni). Poi, si sa: il Caso, versione laica della Provvidenza, o del Castigo, il mestiere che hai finito col fare, gli amori, fortunati o tossici, la salute e la corrosione degli anni… Ma anche qui: saperli governare perché si è di quelli che sanno come va il mondo, oppure farci i conti, arrovellarsi a capire quanto ci hai messo di tuo o se invece proprio non te lo meritavi, e sforzarsi di accettare senza necessariamente rassegnarsi.
Continua a leggere Bilanci esistenziali fra pubblico e privatoLuoghi piante animali uomini / Yuval Noah Harari
“Le tecniche adottate negli allevamenti industriali sono responsabili di più dolore e infelicità di tutte le guerre della storia messe insieme”.
Un animale accanto
Sandra Petrignani, Autobiografia dei miei cani, Feltrinelli 2024 (pp. 208, euro 18)
È un amico scrittore a suggerirglielo, l’amico la cui voce si tornerà a sentire quasi ad ogni capitolo, anche dopo che avrà perso la ragione, anche quando non ci sarà più: interlocutore privilegiato perché in grado di anticipare quello che lei, l’autrice, pensa, desidera, si propone. Come nel caso, appunto, di questo libro. È l’amico senza nome a suggerirle il titolo, indicandole così la traccia essenziale di una storia che era solo un progetto vago: i cani che si sono succeduti nelle sue case – ha riconosciuto in un’intervista Petrignani – “sono il vero filo conduttore della mia vita”.
Continua a leggere Un animale accantoOggi, domani / Clara E. Mattei
“Se Apple volesse produrre l’iPhone negli Stati Uniti invece che nel Sud del mondo, dove può giocare su salari da fame e ritmi di lavoro disumani, e intendesse mantenere lo stesso livello di profitto, dovrebbe venderlo a 30.000 dollari anziché a 900”.
Un aggiornamento necessario
Hervé Kempf, Il nucleare non fa bene al clima, Einaudi 2024 (pp. 64, euro 10)
“L’energia nucleare non emette anidride carbonica; l’anidride carbonica fa male al clima; dunque l’energia nucleare fa bene al clima”: un “sofisma”, come sostiene l’autore – giornalista ambientalista –, o una verità di cui l’avanzare della crisi climatica obbliga a prendere atto? Che sia l’uno o l’altra, occorre entrare nella questione dell’opzione del nucleare oltre quello che i media ci offrono. Di qui l’utilità, in ogni caso, di questa cinquantina di pagine: ci si trovano informazioni aggiornate e valutazioni conseguenti, non opinioni generiche e petizioni di principio, e il fatto che il discorso si riferisca soprattutto alla situazione francese – vista anche la sua contiguità alla nostra – non limita la portata del discorso.
Continua a leggere Un aggiornamento necessarioIl tempo, la vita, gli altri / Erri De Luca
“L’umanità è stata tutta quanta giovane, solo da poco si è messa a invecchiare in massa. E’ un tempo sconosciuto, più della giovinezza. Nessuna esperienza di vecchiaia precedente può fare da esempio”.
Il destino dei vecchi, l’immoralità del sistema
Didier Eribon, Vita, vecchiaia e morte di una donna del popolo, L’orma 2024 (pp. 250, euro 21)
Romanzo-saggio? Saggio narrativo? Autobiografia “collettiva” alla maniera di Annie Ernaux, capace di raccontare la grande trasformazione che negli anni Cinquanta-Sessanta investe anche la Francia, in modo non dissimile da quanto accadde nel nostro Paese? Anche il precedente romanzo di Eribon (Ritorno a Reims, Bompiani 2017) sfuggiva a una definizione precisa, raccordando il racconto di sé all’analisi sociologica, ma in quello era con la figura paterna che l’autore sentiva di doversi confrontare, mentre qui è la madre al centro del racconto.
Continua a leggere Il destino dei vecchi, l’immoralità del sistemaScrivere, leggere / Roman Jakobson
“Ogni seria opera d’arte narra la genesi della propria creazione”.
Il lettore edonista
Jorge Luis Borges, Sette sere, Adelphi 2024 (pp. 189, euro 14)
Abituati a udire la voce dello scrittore argentino attraverso le formule sorvegliatissime e studiate dei suoi scritti, ci coglie di sorpresa il “Borges orale” che echeggia nelle sette conferenze del 1977 che, fra le innumerevoli tenute in patria, negli Stati Uniti e in Europa, questo libro raccoglie, tanto più per il loro “fascino – come nota il curatore nella sua nota finale –, per la spontaneità, per il tono familiare e spesso ironico, per l’autenticità delle imprecisioni, delle incertezze, e perché no, anche di qualche svista”.
Continua a leggere Il lettore edonistaSorridere, nonostante tutto – Riletture estive/5: Una distopia sorridente e inquietante
Giacomo Papi, Il censimento dei radical chic, Feltrinelli 2019 (pp. 141, euro 13)
Siamo dalle parti del “Bispensiero” del George Orwell di 1984, per cui “la menzogna diventa verità e passa alla storia”, e soprattutto della sua “Neolingua”, che lascia spazio solo ai concetti più elementari vietando l’uso di molte parole; ma anche “la milizia del fuoco” di Fahrenheit 451 sembra far capolino in queste pagine, anche se qui di incendi di libri, ad opera dei detentori del potere almeno, non se ne vedono.
Continua a leggere Sorridere, nonostante tutto – Riletture estive/5: Una distopia sorridente e inquietanteIl tempo, la vita, gli altri / Alexandre Dumas
“Preferisco i mascalzoni agli imbecilli, perché a volte si concedono una pausa”.
Sorridere, nonostante tutto – Riletture estive/4: Un libro serio che si legge sorridendo
Michele Serra, Le cose che bruciano, Feltrinelli 2019 (pp. 174, euro 15)
Politico del “fronte progressista”, non sa accettare che non sia accolta la sua proposta di legge – avanzata in tempi non sospetti, e dal fronte progressista, appunto – per la “reintroduzione dell’uniforme obbligatoria” nelle scuole (una proposta volta a “rimediare a quella forma subdola di banalità che è l’anticonformismo”, l’ossessione di distinguersi cercando, velleitariamente, di vestirsi in modo diverso dagli altri).
Continua a leggere Sorridere, nonostante tutto – Riletture estive/4: Un libro serio che si legge sorridendoLuoghi piante animali uomini / Jacques Monod
“L’esperienza cosciente di un animale è per noi impenetrabile e certo lo sarà sempre”.