Claire Keegan, Piccole cose da nulla, Einaudi 2022 (pp. 94, euro 13)
“In ottobre gli alberi erano gialli (…) poi arrivavano i venti di novembre, soffiavano senza sosta spogliavano i rami”; “Mai viste tante cornacchie a dicembre”; “Per la settimana di Natale era prevista neve”: è con notazioni sul tempo atmosferico che spesso iniziano i capitoli, ci pare di vederlo il clima della cittadina irlandese di New Ross, e anche la sua gente, che “perlopiù sopportava il maltempo, scontenta: bottegai e artigiani, uomini e donne alle poste e in coda per la disoccupazione, alla sala bingo, nei pub e in friggitoria non facevano che parlare, ciascuno a modo suo, del freddo e di quanto era piovuto”. Dei tempi pare non si parli invece, i tempi difficili che l’Irlanda viveva negli anni Ottanta, segnati da una recessione che l’aveva portata a registrare il più alto tasso di disoccupazione in Europa.
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