“Senza una rappresentazione vigorosa delle cose – animate o inanimate…”

“Senza una rappresentazione vigorosa delle cose – animate o inanimate –, senza la rappresentazione di ciò che è reale, non resta niente. La linfa vitale della narrativa è la concretezza, l’incessante concentrazione sui particolari, il fervente interesse per la natura singolare delle cose e la profonda avversione per le generalizzazioni”. (Philip Roth)

“L’ispirazione è un fenomeno misterioso e non sempre uno scrittore…”

“L’ispirazione è un fenomeno misterioso e non sempre uno scrittore sa perché scrive quella certa storia che scrive. A me è capitato che una storia da 300 pagine mi venisse incontro bell’e pronta in mezzo minuto, mentre attraversavo la strada. Dovevo solo trovare il tempo di mettermi a scriverla e una volta terminata, riuscire a definire di che cosa il libro trattasse, in modo che ne potessi parlare”. (Auður Ava Ólafsdóttir)

“Dietro la maschera del progetto intellettuale nella stesura di un romanzo…”

“Dietro la maschera del progetto intellettuale nella stesura di un romanzo c’è un enorme lavoro tecnico. Per i lettori quello che conta è l’intenzione intellettuale, il percorso che lo scrittore intraprende quando scrive, ma dal punto di vista del romanziere è la tecnica narrativa che bisogna avere e che sostiene la struttura del testo. (…) I lettori pensano all’ispirazione dello scrittore, mentre io credo che sia più una questione di traspirazione; lo scrittore suda”. (Pierre Lemaitre)

“Il fatto è che ero lì, all’età di 40 anni. Avevo…”

“Il fatto è che ero lì, all’età di 40 anni. Avevo una moglie bellissima, tre bellissimi bambini, li adoravo tutti. Ma non ero veramente felice. Non è necessariamente la maledizione dello scrittore, questo. Ma forse è la maledizione dello scrittore di esserne consapevole, chiedersi: perché tutto questo, tutto quello che ho, non è abbastanza?”. (Karl Ove Knausgård)

“[La poesia] È arrivata come una visita ed è rimasta tale. Viene e va…”

“[La poesia] È arrivata come una visita ed è rimasta tale. Viene e va quando le pare, la chiamo e le obbedisco. Mi ha potato il senso del dono impensato. (…) La poesia mi ha dato un destino. E poi solo lei sa dire quanto siamo complessi e frammentati. So quel che sono solo scrivendo”. (Chandra Livia Candiani)

“Oggi credo di avere finalmente imparato a lavorare in terza persona…”

“Oggi credo di avere finalmente imparato a lavorare in terza persona;  La ragazza con l’orecchino di perla è in prima persona, una modalità di scrittura che io trovo più semplice. Ho sempre pensato che sarei rimasta una scrittrice adolescente finché non ho imparato con facilità l’uso della terza persona”. (Tracy Chevalier)