“Si pensa che da grandi emozioni nascano anche grandi poesie. La maggior parte delle persone non va mai oltre questo equivoco”. (Cees Nooteboom)
Diari
Con le parole degli altri: diari di lettura che, attraverso la riproposizione di passaggi tratti da opere narrative e saggistiche di autori diversi, suggeriscono riflessioni su temi nodali e questioni che ci interrogano. Leggi di più
“Io non sono uno di quei cattivi scrittori…”
“Io non sono uno di quei cattivi scrittori che dicono di scrivere solo per se stessi. C’è una sola cosa che si scrive per se stesso, ed è la lista della spesa. E quando hai comperato le cose che dovevi, puoi distruggerla. (…) Ogni altra cosa che scrivi, la scrivi per dire qualcosa a qualcuno”. (Umberto Eco)
“Io, stare tanto tempo senza scrivere neanche un libro…”
“Io, stare tanto tempo senza scrivere neanche un libro, non so come dire, sì, avevo due libri che dovevano uscire, ma li avevo finiti di scrivere più di un anno prima, era più di un anno che non scrivevo un libro nuovo e a star tanto tempo senza scrivere niente, mi sentivo in colpa. Per quello, credo, avevo bisogno di cominciare una cosa”. (Paolo Nori)
“Non mi sento capace di scrivere…”
“Non mi sento capace di scrivere un io completamente autobiografico (…) Invento personaggi finti che però nutro con tutto ciò che ho dentro”. (Nadia Terranova)
“Tenere una penna in mano o, immagino…”
“Tenere una penna in mano o, immagino, posare le dita su una tastiera ed entrare nella zona del linguaggio è un atto che genera altro linguaggio, che genera pensieri, sensazioni, ricordi e idee che possono arrivare solo mentre scriviamo. Senza la penna in mano non ho gli stessi pensieri”. (Paul Auster)
“è il prezzo che si paga per essere scrittori…”
“[Pensare così tanto ai propri genitori] è il prezzo che si paga per essere scrittori. Si è assillati dal passato: sofferenze, sensazioni, rifiuti, tutto. Credo che questo aggrapparsi al passato sia un impellente, quasi disperato, desiderio di reinventarlo in modo da poterlo cambiare. Medici, avvocati e molti altri rispettabili cittadini non sono tormentati da una memoria così ostinata. A loro modo possono anche essere turbati (…), però non se ne rendono conto. Non approfondiscono”. (Edna O’Brien)
“Alla domanda che viene sempre posta…”
“Alla domanda che viene sempre posta: ‘Perché scrivi?’ la risposta del poeta sarà sempre la più breve: ‘Per vivere meglio’”. (Saint-John Perse)
“Libro è il prodotto di un io diverso…”
“Un libro è il prodotto di un io diverso da quello che si manifesta nelle nostre abitudini, nella vita sociale, nei nostri vizi”. (Marcel Proust)
“Un libro composto da frammenti autobiografici…”
“(…) un libro composto da frammenti autobiografici (…). Di norma, una cosa del genere andrebbe scritta in prima persona. Se lo avessi fatto, la mia storia personale sarebbe stata al centro dell’attenzione, ma non era quello che volevo. Potevo optare per la terza persona, ma mi sembrava troppo distante (…). In alternativa c’era la seconda persona. Più ci pensavo e più mi rendevo conto che avrebbe avuto l’effetto di aprire in piccolo spazio tra me e me, in cui avrei potuto intraprendere un dialogo intimo con me stesso. Volevo guardarmi da una certa distanza, piccola però, e la distanza della terza persona sarebbe stata troppo grande. Allo stesso tempo volevo coinvolgere il lettore. Per molti versi il libro invita il lettore a esplorare le proprie memorie, a riflettere sulla propria vita. Spero che funzioni da cassa di risonanza e che le persone ricordino il genere di cose che io ricordo di me stesso nel libro”. (Paul Auster)
“È una fantasia triviale pensare che…”
“È una fantasia triviale pensare che il libro sia in opposizione alla vita. (…) la scrittura di un libro degno di questo nome sorge sempre da un’esperienza. I libri non sono mai solo dei libri”. (Massimo Recalcati)
“I personaggi vivono di tanti piccoli furti di identità…”
“I personaggi vivono di tanti piccoli furti di identità a carico di chi hai incontrato nella tua vita, perciò contengono, tutti, la forza vitale di un essere umano”. (Lidia Ravera)
“Ciascuno di noi non smette di raccontare…”
“Ciascuno di noi non smette di raccontare il bambino che è stato, che è: ma, in certe epoche, se ne ha meno coscienza che in altre, si descrive quel tempo passato, non superabile, senza saperlo”. (Jean Paul Sartre)
“Insegnavo scrittura creativa…”
“Insegnavo scrittura creativa, una materia che personalmente non ho mai studiato e un’attività che non so bene come giudicare. L’unico beneficio possibile, come la vedevo io, era che lo sforzo insito nel tentativo di scrivere qualcosa avrebbe insegnato agli studenti quanto è difficile farlo bene e quindi affinato la loro capacità di apprezzare la buona scrittura”. (Paul Auster)
“Il mestiere dello scrittore fa apparire…”
“Il mestiere dello scrittore fa apparire quello del fantino un’attività stabile”. (John Steinbeck)
“Lo scrittore è un povero animale…”
“Lo scrittore è un povero animale rinchiuso dentro una gabbia in compagnia di se stesso”. (Françoise Sagan)
“Puoi trascorrere anni a considerarti uno scrittore…”
“Puoi trascorrere anni a considerarti uno scrittore, tanto sicuramente nessuno si prederà il disturbo di venirti a cercare per dirti: ti stai illudendo, non lo sei.” (Enrique Vila-Matas)
“Scrivere significa…”
“Scrivere significa accalorarsi in silenzio”. (Robert Walser)
“Mentre scrivevo il libro, mi pareva di vedere ancora mio padre…”
“Mentre scrivevo il libro, mi pareva di vedere ancora mio padre, e l’atto della scrittura sembrava alleviare il trauma e il dolore per la sua morte. Eppure, quando ho finito il libro, è stato come se non lo avessi mai scritto. Tutto era come prima. Comporre quel ritratto non era servito a niente. Scrivere non è una terapia. (…) Ho scritto quel libro quando avevo metà degli anni che ho adesso, eppure penso ancora di continuo a mio padre”. (Paul Auster)
“Melville, in Billy Budd, dice che…”
“Melville, in Billy Budd, dice che le divagazioni in un racconto sono un po’ come dei peccati: ma, come quelli, altrettanto gustosi”. (Paolo Teobaldi)
“La storia è un divenire progressivo fatto di piccoli slittamenti…”
“La storia è un divenire progressivo fatto di piccoli slittamenti, di presagi minimi prima di diventare destini collettivi, e più sono piccoli più occorre saperli intercettare e raccontare. Per questo si scrivono i romanzi: perché tutti, nessuno escluso, possano leggere delle piccole o grandi storie di cui è fatta la storia e si sentano meno soli nel secolo che è loro toccato in sorte”. (Dario Olivero)
“Lo scrittore è un uomo che non inventa niente…”
“Lo scrittore è un uomo che non inventa niente, è soltanto uno che guarda meglio e sente di più”. (Andrea Vitali)