“Insegnavo scrittura creativa, una materia che personalmente non ho mai studiato e un’attività che non so bene come giudicare. L’unico beneficio possibile, come la vedevo io, era che lo sforzo insito nel tentativo di scrivere qualcosa avrebbe insegnato agli studenti quanto è difficile farlo bene e quindi affinato la loro capacità di apprezzare la buona scrittura”. (Paul Auster)
Diari
Con le parole degli altri: diari di lettura che, attraverso la riproposizione di passaggi tratti da opere narrative e saggistiche di autori diversi, suggeriscono riflessioni su temi nodali e questioni che ci interrogano. Leggi di più
“Il mestiere dello scrittore fa apparire…”
“Il mestiere dello scrittore fa apparire quello del fantino un’attività stabile”. (John Steinbeck)
“Lo scrittore è un povero animale…”
“Lo scrittore è un povero animale rinchiuso dentro una gabbia in compagnia di se stesso”. (Françoise Sagan)
“Puoi trascorrere anni a considerarti uno scrittore…”
“Puoi trascorrere anni a considerarti uno scrittore, tanto sicuramente nessuno si prederà il disturbo di venirti a cercare per dirti: ti stai illudendo, non lo sei.” (Enrique Vila-Matas)
“Scrivere significa…”
“Scrivere significa accalorarsi in silenzio”. (Robert Walser)
“Mentre scrivevo il libro, mi pareva di vedere ancora mio padre…”
“Mentre scrivevo il libro, mi pareva di vedere ancora mio padre, e l’atto della scrittura sembrava alleviare il trauma e il dolore per la sua morte. Eppure, quando ho finito il libro, è stato come se non lo avessi mai scritto. Tutto era come prima. Comporre quel ritratto non era servito a niente. Scrivere non è una terapia. (…) Ho scritto quel libro quando avevo metà degli anni che ho adesso, eppure penso ancora di continuo a mio padre”. (Paul Auster)
“Melville, in Billy Budd, dice che…”
“Melville, in Billy Budd, dice che le divagazioni in un racconto sono un po’ come dei peccati: ma, come quelli, altrettanto gustosi”. (Paolo Teobaldi)
“La storia è un divenire progressivo fatto di piccoli slittamenti…”
“La storia è un divenire progressivo fatto di piccoli slittamenti, di presagi minimi prima di diventare destini collettivi, e più sono piccoli più occorre saperli intercettare e raccontare. Per questo si scrivono i romanzi: perché tutti, nessuno escluso, possano leggere delle piccole o grandi storie di cui è fatta la storia e si sentano meno soli nel secolo che è loro toccato in sorte”. (Dario Olivero)
“Lo scrittore è un uomo che non inventa niente…”
“Lo scrittore è un uomo che non inventa niente, è soltanto uno che guarda meglio e sente di più”. (Andrea Vitali)
“Prendi qualcosa della vita reale…”
“Prendi qualcosa della vita reale, d’ogni giorno, senza trama e senza finale”. (Anton Čecov)
“Il concepimento è ben poca cosa rispetto al parto…”
“Il concepimento è ben poca cosa rispetto al parto. Intendo dire che, fino a quando non sono state assorbite in una strategia narrativa d’insieme, le mie ‘idee’ – sul sesso, il senso di colpa, l’infanzia (…) – non erano diverse da quelle di chiunque altro. Tutti hanno ‘idee’ per romanzi; la metropolitana è piena di persone che si reggono alle maniglie rigirandosi per la testa idee per romanzi che non riusciranno mai a scrivere. Spesso anch’io sono uno di loro.”
(Philip Roth)
“Un fatto della nostra vita non vale in quanto è vero…”
“Un fatto della nostra vita non vale in quanto è vero ma in quanto aveva qualcosa da significare.”
(J.W. Goethe)
“Scrittura e memoria sono inseparabili…”
“Scrittura e memoria sono inseparabili. Anzi, spesso la scrittura è il motore dei ricordi.”
(Annie Ernaux)
“Si vive in una pace meravigliosa senza pubblicare…”
“Si vive in una pace meravigliosa senza pubblicare. Mi piace scrivere, è la cosa che amo di più, ma mi piace scrivere per me stesso, per il mio piacere.”
(J.D. Salinger)
“Il massimo che possiamo fare è scrivere – in modo intelligente…”
“Il massimo che possiamo fare è scrivere – in modo intelligente, creativo, critico, evocativo – di quello che vuol dire vivere in questo mondo in questa epoca.”
(Oliver Sacks)
“A quanto pare sono interessato a come – e perché e quando – un uomo agisce contro…”
“A quanto pare sono interessato a come – e perché e quando – un uomo agisce contro quella che ritiene la sua parte migliore, contro il modo in cui gli altri immaginano che lui sia, o preferirebbero che lui fosse.”
(Philip Roth)
“Indubbio è che le storie, molte volte, le si crea anche per riequilibrare…”
“Indubbio è che le storie, molte volte, le si crea anche per riequilibrare, che la stessa invenzione, la più pura, si fa strada per compensare delle mancanze.”
(Lisa Ginzburg)
“Ho conquistato una certa bravura nel narrare con un’unica strategia: leggere di tutto…”
“Ho conquistato una certa bravura nel narrare con un’unica strategia: leggere di tutto. (…) Leggere, leggere, leggere. Ogni libro può modellarci come autori.”
(Nicholas Sparks)
“Ciò che siamo incapaci di cambiare…”
“Ciò che siamo incapaci di cambiare dobbiamo almeno descriverlo.”
(Rainer Werner Fassbinder)
“Non si scrive narrativa per affermare principi e credenze che chiunque sembra condividere, né per rassicurarci sulla giustezza dei nostri sentimenti…”
“Non si scrive narrativa per affermare principi e credenze che chiunque sembra condividere, né per rassicurarci sulla giustezza dei nostri sentimenti. Il mondo della finzione ci libera dalle gabbie in cui la società rinchiude i sentimenti; una delle facoltà dell’arte è permettere tanto allo scrittore quanto al lettore di reagire all’esperienza in modi non sempre contemplabili nella quotidianità (…)- Possiamo anche non sapere di avere uno spettro di sentimenti e di reazioni così ampio, finché non vi entriamo in contatto grazie all’operato della narrativa. (…) Cessando per un po’ di essere cittadini integerrimi, precipitiamo in un altro stato di coscienza. E questa espansione della coscienza morale, questa esplorazione della fantasia morale, è preziosa, è preziosa sia per l’individuo che per la società.”
(Philip Roth)
“Diffido della parole pessimismo e ottimismo. Un romanzo non afferma niente; un romanzo cerca e pone delle domande…”
“Diffido della parole pessimismo e ottimismo. Un romanzo non afferma niente; un romanzo cerca e pone delle domande. (…) Io invento storie, le metto a confronto l’una con l’altra e in questo modo pongo delle domande. La stupidità della gente deriva dall’avere una risposta per tutto. La saggezza del romanzo deriva dall’avere una domanda per tutto.”
(Milan Kundera)