“Uno scrittore è una persona che incatena citazioni togliendo le virgolette.”
(Roland Barthes)
Con le parole degli altri: diari di lettura che, attraverso la riproposizione di passaggi tratti da opere narrative e saggistiche di autori diversi, suggeriscono riflessioni su temi nodali e questioni che ci interrogano. Leggi di più
“Uno scrittore è una persona che incatena citazioni togliendo le virgolette.”
(Roland Barthes)
“[La mia autobiografia,] questa storia che racconto, è solo tratta da una storia vera”
(Bruno Arpaia)
“[L’arte di narrare] si avvia al tramonto. Capita sempre più di rado d’incontrare persone che sappiano raccontare qualcosa come si deve: e l’imbarazzo si diffonde sempre più spesso quando, in una compagnia, c’è chi vorrebbe sentirsi raccontare una storia.”
(Mario Luzi)
“La solitudine è una condizione indispensabile per colui che scrive. La solitudine può non essere un ritiro sulla montagna o nel deserto, la si può vivere anche in mezzo agli altri. Ma l’atto dello scrivere è, sì, un atto assolutamente solitario.”
(Mario Luzi)
“Chi sa scrivere a mano sarà sempre in vantaggio su chi sa premere dei tasti, sia sul piano della memoria che su quello dell’organizzazione del testo. Lo dicono anche le neuroscienze. (…) Chi scrive a mano tende a trattenere di più le informazioni.”
(Ewan Clayton)
“Ogni autore ha un insieme limitato di temi archetipici, a volte uno soltanto. Più che sceglierli, li ereditiamo dalla configurazione della nostra vita. Anche se cerchiamo di espellerli dal libro a cui stiamo lavorando, spesso riescono a trovare il modo per intrufolarsi di nuovo.”
(David Mitchell)
“Magari fosse possibile un’opera concepita al di fuori del self, un’opera che ci permettesse d’uscire dalla prospettiva limitata d’un io individuale, non solo per entrare in altri io simili al nostro, ma per far parlare ciò che non ha parola, l’uccello che si posa sulla grondaia, l’albero in primavera e l’albero in autunno, la pietra, il cemento, la plastica…”
(Italo Calvino)
“Scrivere un romanzo da solo in una stanza con i propri pensieri forse è la sola maniera di ottenere la massima soddisfazione dai tuoi sforzi creativi. Tutti gli altri modi possono spezzare il cuore.”
(Jonathan Franzen)
“Vorrei che tutto apparisse meno romanzesco possibile, perché non se ne può più di queste vite da romanzo a cui dovrebbe somigliare anche la nostra. Giorno per giorno passa la vita e basta.”
(Gianni Celati)
“Il progetto di scrivere la mia storia ha preso forma quasi contemporaneamente al progetto di scrivere.”
(Georges Perec)
“In fondo, uno scrittore è tale solo quando scrive.
Nel senso che deve scoprire ogni volta che si mette a scrivere che cos’è quell’oggetto magico e sfuggente chiamato letteratura.”
(Massimo Rizzante)
“In realtà il poeta è soltanto un accumulatore di Tempo, conscio che settant’anni di vita distratta dietro agli affari e i traffici e le cosiddette cose concrete può contenere soltanto un minuto primo di Tempo vero, mentre diciotto o vent’anni o trenta di vita vissuta davvero in profondo, possono viceversa contenerne secoli a volte miellenni, nel passato come nel presente e nel futuro, amen.”
(Giorgio Caproni)
“Mi piace scrivere a mano, senza cancellare, evitando ripensamenti. Ci tengo a conservare su carta il diario di lavorazione di una storia (…).”
(Paolo Cognetti)
“E’ impossibile descrivere i fatti, anche quando lo si fa senza alcuna ambizione letteraria; si è sempre obbligati a inventare, più o meno.”
(Michel Houellebecq)
“Il più sublime lavoro della poesia è dare senso e passione alle cose insensate.”
(Giambattista Vico)
“Scrivo per lo stesso motivo per cui respiro – perché, se non lo facessi, morirei.”
(Isaac Asimov)
“Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola, e nel pomeriggio la ho tolta.”
(Oscar Wilde)
“I paesaggi credo portino con sé una tensione. Non potrei scrivere se non avessi prima un posto che la narrazione può abitare.”
(Maylis de Kerangal)
“L’autore non deve affatto il suo nome al prefisso ‘auto-‘, che allude al sé, come potrebbe lasciar credere il narcisimo della scrittura. ‘Autore’ viende da augere, che significa ‘far crescere’ (…)”
(Jonathan Franzen)
“Prima sfortuna.
E’ più facile descrivere il mondo che parlare di se stessi.
Seconda sfortuna.
Scrivere troppo di se stessi, e non abbastanza del mondo.”
(Jón Kalman Stefánsson)
“Continuate a suonare anche se nessuno vi ascolta. Disegnate quando nessuno vi guarda. Continuate a scrivere un racconto che nessuno leggerà. Le gioie e le soddisfazioni interiori saranno più che sufficienti a mandarvi avanti. Se riuscirete in questa impresa, sarete diventati maestri nell’arte di stare qui e ora.”
(Ken Mogi)