“Sarò sacrilego ma io quando la mattina mi metto al computer…”

“Sarò sacrilego ma io quando la mattina mi metto al computer segno lo schermo [ci faccio il segno della croce] perché voglio avere coscienza che non sto scrivendo per me che magari ho l’ansia, io sto prendendo la parola che non è una mia proprietà. Io non sono padrone delle parole, sono ministro delle parole. Questa è la prima cosa. Un romanziere e un sacerdote devono segnarsi prima di cominciare la liturgia della parola, che sia un romanzo o che sia la lettura dei testi sacri.”

(Maurizio Maggiani)

“C’è una scrittura femminile in me che mi fa cominciare così…”

“C’è una scrittura femminile in me che mi fa cominciare così: voci nella casa in vacanza, in ogni camera dormono due o tre bambine, coppie di adulti. Escono persone da ogni porta, costumi, ciabatte, magliette. Ci si prepara per il mare. (…)

E poi c’è una scrittura maschile, più razionale:

Un tempo le case erano abitate da molte persone, ci si litigava il bagno per stare soli, si malediceva la sorella che rubava la tua camicetta stirata, il libro, la penna, ci si affacciava alla finestra a fumare e restare nei pensieri. (…)

Questi due modi della mia scrittura: quello femminile, più intimo, in cerca di nuove sensazioni che sono ancora senza parole, e quello maschile, ereditato da millenni di cultura dei padri, si affiancano, si accavallano, armonici o in conflitto: sono entrambi io.”

(Cristina Comencini)

“Nella composizione ad anello, il narratore comincia a raccontare…”

“Nella composizione ad anello, il narratore comincia a raccontare una storia solo per interrompersi e riandare a un momento precedente che aiuta a spiegare un certo aspetto della storia che sta raccontando –, poi magari si spinge ancora più indietro a un momento o oggetto o episodio ancora precedente che aiuterà a capire meglio quell’altro momento di poco più vicino, e solo a questo punto ritorna pian piano al presente, al momento da cui si era discostato per fornire tutti quegli antefatti. (…) In questo modo un’unica narrazione, o addirittura un singolo passo, può contenere l’intera biografia di un personaggio.”

(Daniel Mendelshon)

“sono sicuro che quanto stava per accadere…”

“(…) sono sicuro che quanto stava per accadere [a Virginia] fosse connesso con la fatica di rivedere il libro e con la nuvola scura che invadeva la sua mente ogni volta che, chiuso un libro, doveva separarsene, quasi ci fosse un cordone ombelicale da tagliare, e lasciare che andasse in stampa e poi arrivasse ai recensori e al pubblico.”

(Leonard Woolf)

“Ho grande stima e ammirazione per gli artigiani…”

“Ho grande stima e ammirazione per gli artigiani, soprattutto di quelli di un tempo, anzi, dirò di più, mi piacerebbe tanto essere artigiano. (…)
Probabilmente si tratta del tipo più sano di processo creativo, che scorre sempre dentro argini ben precisi senza sofferenza, senza ansie, senza romanticismo, senza lacrime e senza estasi, con una tranquilla sicurezza nella propria mano, che sa già da sé che cosa deve fare. E’ geniale, ma senza la minima trepidazione (…). Questa maestria spensierata è lontanissima dallo spirito del nostro tempo, dove tutto è basato sulla sincerità lancinante e sullo sconcerto, oppure sul desiderio di produrre qualcosa di diverso da ciò che è già stato fatto da altri, di vedere, stupire, colpire, e sul terrore di poter andare a finire casualmente su una strada già percorsa da qualche altro.”

(Pavel Florenskij)