“[I valori psichici attuali] non si basano tanto sull’esperienza diretta, quanto piuttosto sulle percezioni indirette prodotte dalla rivoluzione dell’informazione. I Sé contemporanei vivono a una certa distanza dal coinvolgimento nella vita reale: si ritirano dall’ansia suscitata da tutto ciò che non è mediato per cercare rifugio nella tecnologia, che promette un ambiente affidabile, confortevole, indolore”.
Diari
Con le parole degli altri: diari di lettura che, attraverso la riproposizione di passaggi tratti da opere narrative e saggistiche di autori diversi, suggeriscono riflessioni su temi nodali e questioni che ci interrogano. Leggi di più
Il tempo, la vita, gli altri / Kader Abdolah
“Quando invecchiano le volpi selvatiche diventano affettuose e mansuete. E chiedono perdono ai galli e alle galline per i misfatti che hanno commesso”.
Scrivere, leggere / Andrea Bajani
“Ho sempre pensato, nell’atto di scriverlo, che ogni mio libro sarebbe stato l’ultimo. Lo pensavo lungo tutto il percorso e, se possibile, con ancora più lancinante lucidità quando l’ho finito. Dopo questo libro, basta. Non scrivo più. Questa frase, che ogni volta ho pronunciato solennemente a me stesso, mi ha sempre dato sollievo e messo col piede sulla soglia di un’inquietudine estrema”.
Luoghi piante animali uomini / Pierre Bourrigault
“Furiu è invisibile. O meglio, sottrae materia agli oggetti. Così anziché essere seduto sul divano – troppo facile constatarlo – potremmo accettare l’idea che ritagli la sua superficie. Quindi dove c’è lui non c’è il divano. Ma, in effetti, Furiu ha il dono di non esserci. O dona il non essere alle cose. Comunemente si sente dire che il cane dà pienezza e senso alle nostre vite. Ma se capovolgessimo la questione? Se il cane conferisse vuotezza e nonsenso alle nostre esistenze? In fondo un cane, col suo star lì a guardarci mentre noi corriamo nella vita, col suo sistematico non fare, è un atto d’accusa verso qualunque fine e qualunque impegno. Il cane, seduto sul divano, è il maestro dei distacchi”.
Oggi, domani / Caterina Bonvicini
“L’epica classica è piena di marinai, eroi e naviganti. L’epica odierna è l’opposto: è piena di eroi e naviganti loro malgrado, nessuno dei quali è marinaio”.
Il tempo, la vita, gli altri / Anonimo (terzo millennio a.C.)
“Perché, Gilgamesch, sempre insegui il dolore? Ti sei affannato. E che cosa hai ottenuto? L’uomo si spezza come canna in un canneto. Il giovane avvenente, la bella fanciulla, la Morte li ghermisce! Mai nessuno vede la morte! Gli dei sia la Morte sia la Vita han decretato, ma il giorno della Morte non rivelano… All’improvviso non c’è più nulla”.
Scrivere, leggere / Paul Auster
“Ero arrivato a un punto tale di consapevolezza da essere in qualche modo convinto che ogni romanzo andasse tutto quanto risolto in anticipo, che ogni sillaba dovesse spandere un’eco filosofica o letteraria, che un romanzo fosse una grande macchina di pensieri ed emozioni analizzabili fino ai fonemi di ogni singola frase. Un’esagerazione. Non mi ero reso conto che l’inconscio ha un ruolo molto ampio nella creazione di una storia. Non avevo ancora afferrato l’importanza della spontaneità e dell’ispirazione improvvisa. Ci ho messo molto a imparare che la mancanza di comprensione rispetto a quello che stiamo facendo può essere utile quanto sapere cosa stiamo combinando”.
Scrivere, leggere / Ahmet Altan
“La parola scritta è più importante dello scrittore. Le tue parole scritte ti proteggono. Non importa se sei l’uomo peggiore del mondo, l’importante è che i tuoi scritti siano buoni. Conosciamo molti autori in letteratura che sono brutti tipi, però sono grandi autori”.
Luoghi piante animali uomini / Julian Barnes
“Le autorità medievali portavano gli animali in tribunale e ne valutavano seriamente i crimini; noi li mettiamo in campi di concentramento, li riempiamo di ormoni e li facciamo a pezzi in modo da ricordarci il meno possibile che una volta pigolavano o belavano o muggivano. Quale dei due modi è il più serio? Qual è il più avanzato da un punto di vista morale?”.
Oggi, domani / Piergiorgio Bellocchio
“Lotta di classe. La lotta più dura e spietata si combatte non tra le classi antagoniste, ma dentro le classi, tra gli eguali, nella scalata sociale. Promozione o regressione, la posta in gioco”.
Il tempo, la vita, gli altri / Fernando Aramburu
“Ho accettato il fatto che è un impegno vano cercare di vivere nei pensieri e nei ricordi altrui. Noi che non abbiamo fatto cose rilevanti nella vita, ci dissiperemo via via che si spegneranno le poche menti in grado di evocarci. Dopo morti saremo un nome su una lapide che un giorno forse non lontano non significherà nulla per nessuno, che scomparirà anch’essa per far posto nel cimitero ad altri defunti. È ben vero che la Storia preserva alcuni nomi che magari di danno l’illusione che qualcosa di umano possa perdurare. Sciocchezze. Metto in dubbio che qualcuno conservi una briciola di vita autentica per il fatto di essere studiato, di dare un nome a una strada o di meritare una statua nel parco”.
Scrivere, leggere / Niccolò Ammaniti
“Se non parti da una dimensione d’insofferenza e infelicità, parlo dei personaggi, è molto difficile che una storia riesca a ingranare. Quanto a me, la vita non me la so godere. Sto bene se lavoro a una storia; se no, no. [La vita vera non è] scrivere, ma raccontare storie”.
Luoghi piante animali uomini / Enzo Bianchi
“Non dobbiamo dimenticare che l’ascolto degli altri è inerente all’ascolto del mondo e che dobbiamo imparare a decifrare anche le voci, il grido della terra, delle piante, degli animali. Chi non sa percepire la terra che geme e non sa ascoltare la voce delle piante avrà un ascolto monco anche delle persone”.
Oggi, domani / Jean Baudrillard
“L’ambiente tecnico è la nostra sovrapproduzione d’oggetti inquinanti, fragili, obsolescenti. Perché la produzione viva, tutta la sua logica e la sua strategia si articolano sulla fragilità e l’obsolescenza. Un’economia di prodotti stabili e di buoni oggetti è impensabile (…)”.
Il tempo, la vita, gli altri / Günther Anders
“Essere grandi nella sventura è facile. Il carattere si rivela solo nella fortuna”.
Scrivere, leggere / Hannah Arendt
“Per me scrivere un libro è come andare in prigione di mia spontanea volontà. (…) In nessuna circostanza scriverò mai più un libro grosso. Semplicemente non mi si addice”.
Luoghi piante animali uomini / Amedeo Balbi
“L’energia non è mai gratis: questa è una delle regole di base della realtà. La prendiamo in prestito e la trasformiamo, ne utilizziamo solo una parte e ne cediamo il resto all’ambiente in una forma degradata, che va persa per sempre. Non esistono forme di energia che non producano scarti (…) Nella migliore delle ipotesi, dissipiamo la parte inutilizzata sotto forma di calore. Il riscaldamento globale è la conseguenza certamente indesiderata (…) dell’uso di energia sempre maggiore di cui una civiltà ha bisogno per crescere e migliorare la propria condizione”.
Oggi, domani / Enzo Bianchi
“Il concetto di bene comune purtroppo è stato accantonato a favore di una concezione individualistica e utilitaristica della società e si è progressivamente imposta l’idea secondo la quale l’organizzazione politica si giustifica per il fatto che garantisce ai membri di una collettività i diritti individuali di cui sarebbero dotati anteriormente alla loro esistenza sociale. Così il bene comune ha ceduto il posto all’interesse generale, concepito come la somma degli interessi individuali”.
Il tempo, la vita, gli altri / Anonimo
“Ho molto tempo, ma non ho tempo da perdere”.
Scrivere, leggere / Günther Anders
“(…) importante è che l’ampio fiume del romanzo continui a scorrere. Se esso si prosciugasse, la comune vita quotidiana sarebbe sconosciuta già domani. Perché la storiografia non ha mai conservato la vita quotidiana. (…) Ciò che oggi al romanziere chino sulle sue pagine sembra pura finzione, sarà domani una fonte inesauribile di fatti”.
Scrivere, leggere / Martin Amis
“Per lo più ti affidi al talento, ma quando invecchi, la parte geniale si restringe e torna più utile l’aspetto artigianale, la tecnica. (…) Con la narrativa, continui a sgobbare finché una vocina dentro di te non ti sussurra che è arrivato il momento di tacere”.