“Scrivere un romanzo da solo in una stanza con i propri pensieri forse è la sola maniera di ottenere la massima soddisfazione dai tuoi sforzi creativi. Tutti gli altri modi possono spezzare il cuore.”
(Jonathan Franzen)
“Scrivere un romanzo da solo in una stanza con i propri pensieri forse è la sola maniera di ottenere la massima soddisfazione dai tuoi sforzi creativi. Tutti gli altri modi possono spezzare il cuore.”
(Jonathan Franzen)
“Vorrei che tutto apparisse meno romanzesco possibile, perché non se ne può più di queste vite da romanzo a cui dovrebbe somigliare anche la nostra. Giorno per giorno passa la vita e basta.”
(Gianni Celati)
“Il progetto di scrivere la mia storia ha preso forma quasi contemporaneamente al progetto di scrivere.”
(Georges Perec)
“In fondo, uno scrittore è tale solo quando scrive.
Nel senso che deve scoprire ogni volta che si mette a scrivere che cos’è quell’oggetto magico e sfuggente chiamato letteratura.”
(Massimo Rizzante)
“In realtà il poeta è soltanto un accumulatore di Tempo, conscio che settant’anni di vita distratta dietro agli affari e i traffici e le cosiddette cose concrete può contenere soltanto un minuto primo di Tempo vero, mentre diciotto o vent’anni o trenta di vita vissuta davvero in profondo, possono viceversa contenerne secoli a volte miellenni, nel passato come nel presente e nel futuro, amen.”
(Giorgio Caproni)
“Mi piace scrivere a mano, senza cancellare, evitando ripensamenti. Ci tengo a conservare su carta il diario di lavorazione di una storia (…).”
(Paolo Cognetti)
“E’ impossibile descrivere i fatti, anche quando lo si fa senza alcuna ambizione letteraria; si è sempre obbligati a inventare, più o meno.”
(Michel Houellebecq)
“Il più sublime lavoro della poesia è dare senso e passione alle cose insensate.”
(Giambattista Vico)
“Scrivo per lo stesso motivo per cui respiro – perché, se non lo facessi, morirei.”
(Isaac Asimov)
“Sono stato tutta la mattina per aggiungere una virgola, e nel pomeriggio la ho tolta.”
(Oscar Wilde)
“I paesaggi credo portino con sé una tensione. Non potrei scrivere se non avessi prima un posto che la narrazione può abitare.”
(Maylis de Kerangal)
“L’autore non deve affatto il suo nome al prefisso ‘auto-‘, che allude al sé, come potrebbe lasciar credere il narcisimo della scrittura. ‘Autore’ viende da augere, che significa ‘far crescere’ (…)”
(Jonathan Franzen)
“Prima sfortuna.
E’ più facile descrivere il mondo che parlare di se stessi.
Seconda sfortuna.
Scrivere troppo di se stessi, e non abbastanza del mondo.”
(Jón Kalman Stefánsson)
“Continuate a suonare anche se nessuno vi ascolta. Disegnate quando nessuno vi guarda. Continuate a scrivere un racconto che nessuno leggerà. Le gioie e le soddisfazioni interiori saranno più che sufficienti a mandarvi avanti. Se riuscirete in questa impresa, sarete diventati maestri nell’arte di stare qui e ora.”
(Ken Mogi)
“Quando si finisce un libro è un sollievo. Il lavoro è terminato. Se poi l’opera trova successo presso il pubblico, ecco alimentato e tenuto in vita più a lungo quel piacere di solito effimero. Ma dopo qualche tempo anche l’orgoglio e la soddisfazione e la vanità perdono consistenza. L’anima gonfia di sé ritorna alle sue estensioni naturali; brevemente incandescente di presunzione, si raffredda altrettanto presto che la brace che si spegne.”
(Luca Romano)
“Bisogna essere audaci nella scrittura, e prudenti nella vita di tutti i giorni.”
(Lisa Halliday)
“Ognuno cerca nella storia, narrata da altri o da lui medesimo, quell’unità della propria identità che, lungi dall’avere una realtà sostanziale, invece appartiene solo al suo desiderio.”
(Adriana Cavarero)
“Tutti i dolori sono sopportabili se li si inserisce in una storia o si racconta una storia su di essi.”
(Karen Blixen)
“Per ordinare e capire chi noi siamo dobbiamo raccontarci.”
(Antonio Tabucchi)
“Per far qualcosa di buono, si deve esser giù di corda per un lungo periodo. Il che può prendere la forma della depressione o semplicemente del fatto che nulla succeda. La vita procede: si fa ogni mattina colazione, si lavora, non si ha nessun sogno interessante e il tutto è solo noia assoluta. Sterilità. Non accade nulla… Addirittura, tendo a diffidare di quello che scrivo quando non ho prima una depressione. So che è roba di poco valore, che non viene veramente, per così dire, dalla pancia.”
(Marie-Louise von Franz)
“(…) ogni autentico scrittore è splendidamente monotono, in quanto nelle sue pagine vige uno stampo ricorrente, una legge formale di fantasia che trasforma il più diverso materiale in figure e situazioni che sono sempre press’a poco le stesse.”
(Cesare Pavese)