“Nei tempi stretti delle nostre vite tutto resta lì, angosciosamente presente; le prime immagini dell’eros e le premonizioni della morte ci raggiungono in ogni sogno; la fine del mondo è cominciata con noi e non accenna a finire; il film di cui ci illudevamo di essere solo spettatori è la storia della nostra vita”.
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Enciclopedia Calvino
Domenico Scarpa, Calvino fa la conchiglia. La costruzione di uno scrittore, Hoepli 2023 (pp. 832, euro 30)
Uno strumento utile per orientarsi fra i molti libri pubblicati in occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, avvenuta il 15 ottobre del 1923, e insieme un’introduzione alla lettura di alcuni di essi, che queste note segnaleranno sino alla metà del mese prossimo: questo e molto altro offre quella che si potrebbe sinteticamente definire, per la sua complessità e la sua esaustività, un’ Enciclopedia Calvino, capace di render conto non solo dell’uomo e dell’autore ma anche del contesto nel quale la sua opera si è via via realizzata. Senonché, la definizione potrebbe risultare fuorviante: il lavoro di Scarpa non si limita a raccogliere dati e informazioni, ma propone letture critiche che si rapprendono spesso in interpretazioni illuminanti, di Calvino ma anche del secondo ’900 italiano, letterario e non solo letterario, e si aprono a considerazioni più generali sullo scrivere e sulla letteratura.
Continua a leggere Enciclopedia CalvinoIl tempo, la vita, gli altri / Rachel Cusk
“Buona parte del potere sta nel capire quanto gli altri siano disposti a dartene”.
Elogio (e segreti) della poesia
Nicola Gardini, Consigli a un giovane poeta, Garzanti 2023 (pp. 204, euro 16)
Le Lettere che Rainer Maria Rilke e la Lettera che Virginia Woolf indirizzavano a un giovane poeta sono ben presenti in queste pagine, sin dagli esergo che le precedono, e nei “consigli” che l’autore avanza non solo a chi aspira alla scrittura poetica o ne tenta le prime prove, ma anche a coloro che ne sono fruitori e possono ritrovare qui, espressi con rigore e insieme con una passione capace di trasmettersi, idee che la lettura di poesie aveva permesso di abbozzare soltanto. A partire da una fondamentale distinzione: prima di ogni poesia c’è la Poesia, “intuizione e ricerca di affinità”, di “corrispondenze” come amava dire Baudelaire, che si creano attraverso la ripetizione (di lettere, parole, frasi, ritmi sillabici) che avvince “l’orecchio e la mente del lettore-ascoltatore, lo stimola ad aspettarsi (…) il ritorno di qualcosa, a stare nel tempo e nello spazio della poesia e a viverlo come spazio di una promessa”.
Continua a leggere Elogio (e segreti) della poesiaScrivere, leggere / Franz Kafka
“Precondizione dello scrivere non è l’allerta ma l’oblio di sé”.
Il vecchio e la ragazza
Erri De Luca, Le regole dello Shangai, Feltrinelli 2023 (pp. 112, euro 14)
“Lo scrivo da lettore: all’inizio di un libro, mi piace sapere subito con chi ho a che fare. Non va bene per me scoprire chi sono i personaggi dopo svariate pagine”. Solo una consumata padronanza della scrittura narrativa può suggerire un incipit del genere, e di seguito mantenerne la promessa presentando i protagonisti: “Lui è un anziano campeggiatore solitario, anche in inverno. Lei è una giovane gitana scappata dal campo e dalla famiglia”. Ma queste sono solo delle carte d’identità: è alle voci della ragazza e del vecchio – così si chiameranno fra loro – che l’autore lascia il compito di dettagliare i rispettivi profili.
Continua a leggere Il vecchio e la ragazzaLuoghi piante animali uomini / Rainer Maria Rilke
“Si cominciò a capire la natura, quando non la si capì più: quando si capì che essa era l’altra parte, indifferente, incapace di accoglierci – si era già fuori di essa, solitari, usciti da un mondo solitario”.
Contro il nostro pensiero terrestre
Simone Regazzoni, Oceano. Filosofia del pianeta, Ponte alle Grazie 2022 (pp. 212, euro 16)
Coniugare l’argomentazione scientifica con la narrazione, filtrare la teoria appresa attraverso l’esperienza vissuta: l’autore è certamente fra quanti ritengono che questa sia la via per affrontare l’impensabile del disastro ambientale, ma la conversione che prospetta non è altrettanto scontata. Il dato di partenza è infatti costituito dalla constatazione che siamo “figli di un linguaggio e di un pensiero terrestri” che occorre sovvertire. Il settanta per cento della superficie terrestre è costituita da “Oceano”, non semplicemente dall’acqua, ma da un “Oceano universale” che “deve essere pensato come un tutto senza divisioni, un sistema unico al mondo che va dalla superficie agli abissi, dall’equatore ai poli e dall’inerte al vivente” e che, a differenza delle terre emerse, “resta ancora in gran parte (per l’ottanta per cento) inesplorato, non mappato, sconosciuto, senza misura, ingovernabile”, pur costituendo “il più importante fattore di controllo del clima sulla Terra.
Continua a leggere Contro il nostro pensiero terrestreOggi, domani / Giorgio Caproni
“Tutti riceviamo un dono. / Poi, non ricordiamo più / né da chi né che sia. / Soltanto, ne conserviamo / – pungente e senza condono – / la spina della nostalgia”.
Perché le piante
Antonio Pascale, La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini, Einaudi 2022 (pp. 292, euro 20)
Vivere è sempre imparare a vivere. Se l’hai capito – senza metterti a fingere di saper vivere né, come capita a molti, passata la cinquantina, convincerti di averlo imparato – puoi scrivere della vita, la tua innanzitutto, e quella degli altri, con leggerezza divertita, ironia bonaria, malinconia affettuosa, e lo farai senza stabilire gerarchie fra le diverse età che hai attraversato e dunque in un andirivieni continuo tra l’infanzia e l’età che hai al momento in cui scrivi. Anche se – come l’autore – hai “sempre avuto la memoria bacata” e sei “un narratore inaffidabile” e dunque non ti resta che “(fare) autofiction polifonica, cioè (assorbire) umori e sensazioni dall’ambiente cercando di restituirli”.
Continua a leggere Perché le pianteIl tempo, la vita, gli altri / Pascal Bruckner
“La ricerca di una vita avvincente deve obbedire a due principi contraddittori. Cercare di essere pienamente soddisfatti del nostro destino, ma rimanere attenti ai suoni del mondo, alla piccola musica delle cose non familiari”.
Poesia per sportivi e non
Franco Arminio, Atleti, HarperCollins 2022 (pp. 83, euro 14)
Non sei mai stato uno sportivo, né hai mai avuto interesse per lo sport. E dunque. Ma lui lo conosci, è il paesologo, il cantore della montagna abbandonata…
Leggi la prima (è un libro di poesie): “Da bambino m’impegnavo / in molte sfide, fissare / il sole, resistere / al solletico, privarmi / del respiro. / Non vincevo e non morivo / perché subito fallivo”. Be’, ma allora, le premesse per diventare un amante degli sport c’erano anche nel bambino che sei stato tu…
Continua a leggere Poesia per sportivi e nonScrivere, leggere / Carl Gustav Jung
“La sua spregiudicatezza [del sogno] e la sua sincerità sono tali da far arrossire la nostra mendacità autobiografica”.
Il vicolo cieco dell’orgoglio
Tove Jansson, Campo di pietra, Iperborea 2022 (pp. 123, euro 14)
Non è certo l’unico romanzo, questo, a raccontare del bilancio fallimentare di una vita. Della vita di un uomo colto, che l’ha passata scrivendo. Viene in mente un personaggio di Čechov, il protagonista di Una storia noiosa, costretto a riconoscere che la propria vita, pur nella sua laboriosità, ha mancato di un centro, di un riferimento certo, e quindi non può più trovare che una conclusione che la lascerà in sospeso, senza darle soluzione. Eppure la vita di Jonas, giornalista di lungo corso da poco in pensione, un centro l’ha avuto: la fede nelle parole, nella loro esattezza, nella loro capacità di precisare quel che si pensa e si intende sostenere.
Continua a leggere Il vicolo cieco dell’orgoglioIl gatto Bianco
Il senso noto e non detto
neanche a me stesso
il senso di colpa
di provare dolore
di saperlo sentire
più che per la fine
cui è giunto un umano
per quella che
incredibilmente
ha raggiunto anche te
che non si doveva
credere non si doveva
dire di credere fossi persona.
Ma è così che m’accade
che m’è sempre accaduto
di sentire una pena
che soffoca come
un dolore bambino
anche quando ho trovato
il nudo uccellino
caduto dal nido
ancora tremante
sotto la pianta
anche quando ho veduto
dello scoiattolo
sull’asfalto intatta
solo la coda.
Il catechismo e il telefonino
Chiara Valerio, La tecnologia è religione, Einaudi 2023 (pp. 116, euro 13)
Il nipotino, cinque anni, divarica pollice e indice per ingrandire la fotografia, come se la pagina del libro fosse lo schermo del cellulare: “Zia, il libro non funziona”, conclude infastidito. Il raccontino, più efficacemente di una presentazione argomentata, ci introduce al tema: viviamo in un mondo – l’unico, per un bambino, “in cui la tecnologia è sufficientemente potente da mimare la realtà”, generando una possibile confusione tra fatti e rappresentazioni. Un effetto non voluto che, occorre comunque riconoscere, “epoca dopo epoca, ha rappresentato il grande correttivo e amplificatore delle possibilità dei corpi”: “il corpo non ci basta più e in fondo non ci è mai bastato”. Perché mortale, innanzitutto: corpo di carbonio che tuttavia, da qualche tempo, è affiancato da corpi di silicio. A una “sostanza trovata” s’è aggiunta una “sostanza creata”.
Continua a leggere Il catechismo e il telefoninoIl tempo, la vita, gli altri / Ernst Bloch
“Com’è facile non aver voglia di fare più niente. (…) Com’è difficile non fare veramente niente”.
Da contadini a conquistadores
Paolo Malaguti, Piero fa la Merica, Einaudi 2023 (pp. 208, euro 18.50)
“Nel bastimento non vi può stare che 300 persone e invece ne sono più di 800 che siamo fissi come le sardelle”: parola di Giovanni Biagio, migrante nel 1877. Ogni capitolo inizia con la citazione di un passo delle lettere scritte ai parenti rimasti a casa da quelli che hanno lasciato il paese per andare in Merica. Ma non ritroviamo in queste pagine il racconto già molto frequentato dell’epopea dell’emigrazione italiana verso il nuovo mondo. La lingua impiegata non è quella del romanzo-saggio, ma si mantiene vicina alla parlata dei protagonisti, contadini veneti timorati di Dio ma anche interpeti originali delle Scritture (“Ha detto l’arciprete: prima ci stavano Adamo ed Eva, giravano nudi, senza vergogne.
Continua a leggere Da contadini a conquistadoresLuoghi piante animali uomini / Stefano Mancuso
“Che esista una cosa chiamata riscaldamento globale, la cui azione produce catastrofi, dopo quasi un secolo di ricerche da parte della scienza, dovrebbe essere ormai una nozione comune; è qualcosa di talmente noto che continuare a parlarne è ormai diventato addirittura dannoso. Controproducente. Chi soltanto prova a citare cosa dicono a proposito di riscaldamento globale gli studi dei migliori centri di ricerca mondiali, è o una Cassandra (per chi ha fatto studi classici) o un semplice menagramo il cui solo risultato è, appunto, portare iella e generare ecoansia. (…) Il riscaldamento globale è il più grave problema che l’umanità abbia mai avuto nel corso della sua storia”.
Il muro di un’Europa allo sbando
Maurizio Pagliassotti, La guerra invisibile. Un viaggio sul fronte dell’odio contro i migranti, Einaudi 2023 (pp. 240, euro 18)
“In questo libro la pars construens non c’è, c’è solo la realtà”. Questa l’avvertenza al lettore. L’antefatto è il libro dedicato, tre anni fa, ai “naufraghi a 2000 metri di quota”, i migranti che tentano di attraversare le Alpi occidentali per raggiungere la Francia (Ancora dodici chilometri. Migranti in fuga sulla rotta alpina, in queste note nel febbraio 2020). Questa volta, sono quelli che percorrono la rotta dei Balcani i protagonisti di un racconto la cui sostanza non cambia: “Esistono mondi nel nostro mondo che ignoriamo, perché abbiamo avuto il savoir faire di esternalizzare la violenza e la ferocia”, dibattendoci “tra un compassionevole ‘poveretti’ e un preoccupato ‘Ma sono troppi, come facciamo a prenderli tutti. Aiutiamoli a casa loro’”. Quel che intanto è avvenuto, di fatto, è che “un imponente messaggio fondato sul ‘loro sono il pericolo’ e ‘noi siamo in pericolo’ è diventato egemone in quelle che un tempo venivano definite ‘classi subalterne’”.
Continua a leggere Il muro di un’Europa allo sbandoOggi, domani / Max Horkheimer – Theodor W. Adorno
“Lo svago promuove la rassegnazione, che vuole dimenticarsi in esso”.